Albenga – in via dei mille c’è Noberasco

Albenga – in via dei mille c’è Noberasco

Appuntamento alle ore quindici e trenta, le persone le giudico anche dalla capacità di non disattendere nemmeno la più piccola aspettativa. E così eccoci qui, il signor Noberasco ed io. Il re della frutta secca (ma è limitativo) e la blogger che scrive di Liguria. In un pomeriggio di ottobre davanti a questo negozio, il suo negozio, che è la meraviglia delle meraviglie.
Ora vi racconto.

La ditta Noberasco è un’attività di famiglia, venne fondata nel 1908 dal nonno di Gabriele, portata avanti dal papà e adesso c’è lui.
Il merito del patriarca, il signor Benedetto, è stato quello di costruire da zero un’attività di importazione di frutta secca, quello del padre Pier Luigi la lungimiranza, la capacità di vedere oltre, quella di Gabriele l’innovazione, aveva per le mani un’industria avviata e di successo, ma ha fortemente voluto affiancare il dettaglio all’ingrosso, che è molto semplice a dirsi, molto meno a farsi.


Entriamo nel negozio “Doveva essere in via dei Mille, perché ad Albenga via dei Mille significa Noberasco, era qui che mio nonno aprì il primo stabilimento della produzione”.
Mi guardo un po’ attorno, dapprima con un po’ di quel misto di imbarazzo tipico dei bimbi quando li porti in un posto troppo bello per loro, poi prendo confidenza e mi faccio più disinvolta nel poggiare lo sguardo su tutte queste prelibatezze, per fortuna lui parla al telefono e non mi vede.
Sono entrata nel paradiso dei golosi: praline di cioccolata, frutta disidratata, frutta candita, frutta caramellata… ma non è un negozio solo per golosi. Perché la frutta secca fa bene, e sono proprio gli studi scientifici a spiegarci quanto, le alte concentrazioni di proteine, minerali, acidi grassi e amminoacidi infatti, li rendono assolutamente insostituibili in una dieta equilibrata.


E siccome anche la cioccolata è un toccasana (si sa), a ben pensarci, questo posto, fosse per me, potrebbe benissimo sostituire una parafarmacia!
Finisce la telefonata.
“Ha visto il goji?”
“Il che?” io stavo guardando la roba ricoperta di cioccolata
“Il goji, un frutto che pare abbia un forte potere antiossidante”
“Dai?!” sarà, ma vuoi mettere la cioccolata… (penso ma non dico)

E’ orgoglioso di tutto quello che vende nel negozio,  ogni prodotto ha la sua storia, che nasce direttamente nel luogo d’origine passando attraverso la conoscenza diretta con l’esportatore e con il territorio.
Così  non c’è articolo che non sia selezionato prima di essere scelto, niente viene lasciato al caso.
“Servizio, qualità, gentilezza. Questa è la nostra forza”

 “Avete appena aperto a Milano, giusto?”

“Sì, in via Spadari, un miracolo! Lavori iniziati il 10 di luglio, negozio inaugurato il 20 di settembre, meglio di così non si poteva nemmeno immaginare”
“E come vanno le cose?”
“Benissimo direi, e non è solo per i prodotti, è il nostro mood che sollecita interesse sulle cose che offriamo. E’ un po’ come se esportassimo uno stile di vita a cui i milanesi non erano abituati. E se consolideremo il modello… chissà magari potremmo aprire anche in altre città”


Lo capisco benissimo il significato di “stile di vita”, perché entrare in un negozio Noberasco significa essere proiettati in qualcosa di unico, a partire dagli arredi, che in Albenga sono stati acquistati da una panetteria di Torino che aveva aperto nel 1908 “Incredibile la combinazione, vero?”, poi lo stile nell’esporre i prodotti, e il packaging. Famoso è il “cubo” di Noberasco, un cubo trasparente appunto, che viene riempito ad arte con la frutta secca, le praline, la frutta disidratata… creando una fantastica idea regalo. Un’invenzione semplice, immediata, come dire: perfetta.


“Qui il negozio è gourmant, vendiamo prodotti di altre marche, a Milano invece è solo mondo Noberasco”
“Come mai ha deciso di aprire al dettaglio? E’ stata una bella sfida”
“Decisamente, nonostante le apparenze, sono due metodi di lavoro completamente differenti, la gestione del negozio è molto complessa” guardandomi attorno non stento a credergli “Ma vede, voleva essere un regalo per i cento anni di mio padre, anche se lui a cento non è riuscito ad arrivare” si zittisce un attimo, a sottolineare l’amore per il padre, ma anche il valore aggiunto che la famiglia ha avuto nella sua vita.
“… ma è anche un omaggio alla città di Albenga, mi sembrava giusto così”


Riceve un’altra telefonata, quando finisce mi saluta, ha un impegno deve proprio andare, io lo ringrazio per il tempo che mi ha dedicato.
Nessun mugugno da Ligure, solo ottimismo e fiducia nei propri mezzi. Certezze serie, fondate sulla capacità imprenditoriale, sullo studio, sul lavoro.
E sarà suggestione, o forse per il potere della proprietà transitiva, ma in questo momento mi sento migliore anch’io!
Nell’accomiatarsi mi porge una scatola.
“E’ fatta a mano” mi spiega, mentre io non riesco che a pensare a quali e quante bontà saranno contenute al suo interno.
“Bellissima!” farfuglio, sono proprio felice di questo regalo.
“Arrivederci, magari nel negozio di Milano”
“Sì, mi piacerebbe”
Apre la porta di legno, anche questa della panetteria di Torino, ed esce dal negozio, mentre continuano ad entrare clienti.
Saluto la gentilissima venditrice al banco delle prelibatezze “… ma come fai a resistere?” “Non resisto infatti…” e mi avvio alla macchina.
E’ proprio vero che qualità e professionalità premiano sempre!


in via dei mille c’è Noberasco – Albenga

Albenga – Liguria

Testi e fotografie: paola faravelli 

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2 Comments

  1. Ecco cosa intendo quando dico che tu ci metti il cuore nel parlare della tua\nostra Liguria…
    Non è solo un discorso legato ai luoghi, ai panorami mozzafiato… è che fosse per te e fosse possibile, esalteresti le doti e le qualità di ogni singola persona!
    E per me inoltre, il tuo blog rappresenta una fonte inesauribile di dritte culinarie!
    :)))

    • Scusa se non ti ho risposto subito, ero in giro per la Liguria ad intervistare ogni singola persona…!!
      Grazie per le tue parole, sei troooooooppo gentile!

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