Balzi Rossi – zonzorellando per l’isola che non è

Balzi Rossi – zonzorellando per l’isola che non è

Sono stata in quest’isola (che isola non è) tre volte,
tre volte appena, nonostante disti solo
una quarantina di chilometri da casa mia.
Tre volte in tre stagioni diverse,
ma sempre con il sole e il cielo blu ad accompagnarmi.
Siamo oggi (voi ed io) in un tratto di costa a due passi dal confine con la Francia, un pezzo di terra che sembra di un’altra terra, lontana, esotica, fantastica, e invece si trova proprio qui, in Liguria.


La mia passeggiata è partita dai Balzi Rossi. E qui, non temo smentite, lo sguardo letteralmente s’incanta a trecentosessanta gradi, imbarazzato nella scelta tra l’illusione di tropici della spiaggia “delle uova”, i muraglioni di roccia “alterata” che risalgono all’epoca preistorica, un cielo azzurro e compatto, ed il sentiero di pietre, dove (se mi date retta) un occhio è sempre meglio buttarcelo, tanto per evitare ignobili cappottamenti.


Lungo la via, incontro gente un po’ di tutti i tipi, turisti francesi con cagnino d’ordinanza al seguito, appassionati di trekking armati di zaino e bastoncini, bagnanti a bagno, e felici zonzorellanti senza meta come me.

Il sentiero si fa a tratti tortuoso (esagero per creare l’effetto esotica avventura), così nei punti più “pericolosi” sono state piazzate ad hoc corde, o catene, atte ad agevolare l’intrepido escursionista.


Svolto l’angolo (ndr il promontorio),  entro in un’altra baia, e sorpresa, che è sorpresa ogni volta, dovessi tornarci altre mille, ecco che l’acqua diventa improvvisamente verde.
Qui siamo alla spiaggia detta “delle casette”, per via delle costruzioni in legno (più o meno regolari, più o meno ufficiali) che gli indigeni (non le antiche tribù, solo la gente del posto) hanno edificato negli anni passati. Ci cammino dentro, un signore carteggia la sua baracca, sembra Daniel-san, metti la cera togli la cera, una coppia in maglietta gioca a carte sulla spiaggia (e siamo a marzo), il silenzio regna sovrano, qui la pace non è un concetto astratto.


Torno indietro, ripercorrendo la stessa strada che adesso sembra un’altra per la diversa posizione del sole.
Sfumature in acquarello i promontori all’orizzonte, interrotti da esplosioni di verde selvaggio, aggrappato a una roccia difficile, frastagliata, irregolare, che si spezza, s’incrocia, sale e poi riscende, per immergersi, innamorata, ma mai sottomessa, nel suo scintillante mare.
 Io la amo questa Liguria. Veniteci a trovare ed innamorarvene anche voi, non sono gelosa!


Balzi Rossi- zonzorellando per l’isola che non è

dai balzi rossi alle casette (Ventimiglia) – IM
Liguria 

 testo e fotografie di: paola faravelli

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4 Comments

  1. Splendido foto-reportage che evidenzia quanto sia bella e particolare quest’angolo d’Italia

    • Grazie! Un posto meraviglioso da visitare!

    • Grazie! E’ bello sapere che alcuni fortunati possano visitare un posto così bello nel giorno del mio compleanno, quando io sono a marcire in un ufficetto del centro di torino…………..

      • Cara Elisabetta con l’ufficetto in torino centro, la ringrazio per le sue belle parole! In effetti, c’era tutta una strategia che partiva da maggio dell’anno scorso, per arrivare al giorno del suo compleanno e pubblicare un articolo che parlasse di un posto fantastico, con il mare, il sole e l’amore, mentre lei, tapina, se ne stava ad ammuffire in torino centro. Che poi è pure bella torino centro.
        La saluto e spero di risentirla, se non addirittura vederla.
        Sua
        paolinooooooooooooo

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