Moneglia – ricordi…

Moneglia – ricordi…

Il bello di scrivere su un blog,
è che partendo da un punto esatto,
poi si incontrano i ricordi e le impressioni di altre persone,
e a volte quelle impressioni, quei ricordi,
si mischiano con il punto di partenza,
ormai indistinguibili, già inseparabili.
E questo è il bello di scrivere su un blog…
Ecco uno di quei ricordi.

[… anche io da piccolo andavo con i miei nonni sempre alla Pensione Maria di Moneglia. Credo che non ti sia dimenticata neanche Gian, il cameriere (e forse padrone?) che sembrava cantare le portate, con il gesto naturale con cui per esempio annunciava le acciughe “aperte, spinate, impanate e fritte”.
Sì, era il tempo di “ma ormai sei un ometto”, e a mia sorella “e tu una signorina”, e “chissà l’anno prossimo le ragazze faranno la fila per te”. E io che agli albori dell’adolescenza ancora non avevo compreso appieno il significato della metafora, immaginavo davvero le file di ragazze, e pensavo che non sapevo cosa farci con una fila di ragazze, magari una sì, potevo forse arrivare lontanamente ad immaginare, ma una fila proprio no.
Quello che non mentiva mai, quello che non raccontava mai storie distorte, era il mare: un elemento di tranquillità, di costanza, ma allo stesso tempo di variabilità, di imprevisto. E’ come se lui avesse sempre saputo tutto, sapeva anche delle file di ragazze, ci sarebbero state o no? Avrei dovuto distribuire i numerini come alle poste? Moneglia sarebbe stata sempre così importante per me, anche negli anni a venire? Lui lo sapeva, ma il mare, se vuole, le risposte le dà una ad una, onda dopo onda, senza fretta.]

Testo di Francesco Robbiano
Fotografia di  Fiorenzo Banfi

 

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