Porto Maurizio – ritorno

Porto Maurizio – ritorno
Che io sia un Viaggiatore,
in tutti i sensi lo si possa intendere,
è un dato di fatto.
La storia delle mie Scarpe,
nota a chi mi conosce attraverso Facebook,
racconta di ore volate, di chilometri camminati,
di scalini faticosamente affrontati e sconfitti,
di pedali (della macchina, non fraintendetemi) schiacciati
e di miglia navigate,
rigorosamente a vela.

 

Che sia chiaro, non sono un Bear Grylls, anzi .. l’avventura mi piace ma se termina con una bella doccia ed un letto accogliente! Non ho mai capito cos’è che mi spinge al movimento, a parte ricondurlo alla genetica della nonna Lucia che non riuscì a stare ferma neanche a 90 anni; ma non cerco neanche di capirlo, in fondo non credo che cambierebbe le cose: mi piace andare in giro per il Mondo, quando posso.
E’ un esordio un po’ strano per un articolo da postare su un blog che parla di Liguria e della nostra terra, perché sembra quasi che io abbia la necessità di scappare. Forse è vero, ma c’è un dettaglio fondamentale: torno sempre, e torno sempre volentieri.
Sono nato ad Imperia e la mia casa è sempre stata in Liguria, il lavoro che mi sono scelto e lentamente costruito mi porta a fare il pendolare, ma la Casa è qui. La voglia di tornare è un segnale fondamentale: viaggio per piacere o per lavoro, mi sono allontanato dalle cose, ho sfogato l’energia repressa col movimento … ma non sono scappato mai dai luoghi, e quindi, torno.
Questi luoghi sono unici al mondo. Come molti altri luoghi del mondo del resto, anche se non tutti: dobbiamo riconoscerlo, la Liguria è un bellissimo posto. Svegliarsi una mattina d’inverno qui su al Parasio e uscire sul terrazzo per stendere le Scarpe dopo un meritato lavaggio, e vedere San Pietro illuminata dal Sole ergersi tra quindici tetti tutti diseguali fa sempre un certo effetto. L’avrò già visto 100 volte così, eppure trovo sempre qualcosa di diverso, sarà la luce, sarà il vento, saranno queste case antiche che hanno sempre bisogno di un tapullo (riparazione, in gergo locale), saranno le stagioni che si avvicendano e che cambiano i colori di un piccolo giardino incastonato tra le case sul quale si affaccia il terrazzo .. o saranno solo i miei occhi curiosi, certo è che il panorama non stanca mai.


Basta tornare la sera a ritirare le Scarpe e vedere San Pietro argentata dalla Luna su un mare di tetti neri e di nuovo fermarsi ad osservarla per un attimo. Oppure uscire dalla porticina laterale del palazzo (palazzo vuol dire una costruzione a 4 piani del 1750, con la scala di ardesia in alcuni punti ancora originale … che potrebbe essere un vero gioiello se solo gli abitanti lo volessero) e trovarsi sotto la scala della chiesa in un piccolo piazzale circondato da un muretto di pietra da cui si vede solo mare, Borgo Prino e tutta la costa fino agli Aregai;


proseguendo la passeggiata si entra sotto le Logge di Santa Chiara (sì, c’è ancora un convento di clausura a Porto Maurizio), un altro splendido motivo per salire fino qua. E dopo le Logge un’altro piazzale fronte mare, e questa vota è mare aperto, a perdita d’occhio, mare e cielo, divisi da un orizzonte che spesso e volentieri è rotto dalla magnifica immagine della Corsica, lontana 90 miglia da noi, ma che sembra a un tiro di schioppo quando la visibilità è così buona.

Vivere in un posto non è certamente la stessa cosa che visitarlo, le aspettative sono molto diverse e la criticità anche: ma di criticità, costruttiva, ne abbiamo tanto bisogno per sganciare un po’ questi luoghi incantevoli dallo stereotipo della “torta di riso”, che di sicuro imperversa e spaventa. Una delle cose che ho imparato viaggiando è che dai posti che si visitano bisogna prendere quello che possono dare: al Parasio non ci aspettiamo un bel ristorantino vista mare o un bar con una bella veranda ed un aperitivo musicale, perché in fondo il Parasio è una zona residenziale.
 Ma dal Parasio ci possiamo aspettare delle viste mozzafiato, degli scorci antichi, delle case ricche di storia, silenzio, archi e scalinate di pietra, vicoli che conducono fino giù al Mare: posto ideale per una bella passeggiata in una giornata di Sole o una sera di Luna piena, per un libro ed una panchina, per un bacio senza fretta. E magari, col tempo, un ristorantino vista mare o un aperitivo musicale! Vedremo, gli Imperiesi sono un po’ pigri: forse perché vivendo in un bel posto viaggiano poco e si confrontano poco.
Per me ora è tempo di fare la valigia, e prepararmi a ritornare qui un’altra volta!

da Wikipedia:
L’oratorio di San Pietro è il più antico edificio religioso della città di Imperia. Non si hanno documenti che permettano di stabilire con certezza la data della prima costruzione, che viene stimata al XII o XIII secolo. Sacello della Compagnia dei Mercanti, divenne in seguito proprietà delle famiglie De Verdonis (1400) e Barla (1500) che lo trasformarono in cappella gentilizia. Dal 1559 appartiene alla confraternita dei Disciplinanti di San Pietro.
L’attuale forma dell’oratorio, in stile barocco, risale al XVII secolo ed è opera dell’architetto Semeria; la facciata, con il porticato e scalinate laterali, si deve al maestro milanese Giovanni Bossetti (1789)
da Facebook:
Le logge di Santa Chiara sono una costruzione in stile barocco, che spicca per lo splendido risultato raggiunto nella fusione tra l’opera dell’uomo e la natura che la circonda.
Il panorama che si gode dal loggiato è invidiabile.
La Chiesa, iniziata nel 1712 da Gregorio De Ferrari, venne completata sotto la direzione di Giacomo Filippo Marvaldi (1673-1747).
Conserva alcune pregevoli opere, tra le quali S. Domenico Soriano e Madonna di Domenico Fiasella, e Madonna col Bambino e Santa Caterina del Conca.

 

Porto Maurizio – ritorno
Imperia – Parasio

 

autore: luigi gico rognoni
fotografie: paola paolina faravelli

 

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7 Comments

  1. Bella Gicooooo!!! (Inutile celebrare ulteriormente la bellezza delle foto e….del Brasco!!!)

    • Il mio nuovo acquisto! Ora dovrà scrivere per me, non gli lascerò alternative!!!!

  2. il Parasio è un posto incantevole.
    Ho avuto la fortuna di girarlo bene, accompagnando il mio compagno che sul Parasio ha scatta foto per un libro su Imperia. Ho quindi visto interni di case straordinarie, che non avrei mai potuto vedere in altro modo. Sono passati molti anni, direi quasi 25, ma ho il ricordo vivissimo di quei giorni (l’ho poi rivisto, ma con altri occhi naturalmente)
    Complimenti a tutti e due, questo è un luogo (virtuale) da visitare senza pentirsene. Peccato per Brasco, avrei con me una manciata di biscottini (che mi porto dietro per i cani che incontro) ma ancora il virtuale e il reale sono lontani…

    • E’ un posto naturalmente bello, da visitare assolutamente, anche se non è turistico, proprio perché non è turistico.
      Brasco ringrazia per i biscottini virtuali!

  3. Sì, basta celebrare le foto! eheheheheh

    • Infatti basta! Le foto non sono nulla in confronto al testo. L’ho sempre detto io!

  4. Eddai su Gico, hai avuto anche tu la tua parte di complimenti (anche se Paola non te lo vuole dire)!

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