Diano San Pietro – una storia di Natale in Liguria
Oggi vi racconterò una storia piccola piccola,
che parla di un paesino nascosto
in una valle tappezzata dagli ulivi,
attraversato ad ovest da un torrentello
e tagliato a est da una strada, una sola,
quella che io chiamo la “main street”,
ma forse “only street” calzerebbe meglio.
Questo paese si chiama Diano San Pietro.
Nella main street si trovano tutte le attività del paese: la macelleria di carne biologica e formaggio di capra, la farmacia, il commestibili, la tabaccheria, il comune e l’ufficio postale.
Il paese non è abbastanza grande per potersi permettere una piazza vera e propria, così la gente che vuole scambiare due parole si incontra all’angolo di quell’unica strada. E non c’è stata volta in cui, passando di lì, non abbia assistito ad una conversazione fondamentale per il futuro del mondo, o per la giusta cottura del cinghiale.
Qui non solo tutti si conoscono per nome, ma sanno anche vita, morte e miracoli l’uno dell’altro fino alla terza generazione.
A Diano San Pietro l’ape car è il mezzo di trasporto più gettonato. Per me è un classico incontrarne una quando ho fretta, e poi bzzzzzzzzzzz, eccola lì che mi ronza davanti a venti all’ora nel centro esatto della carreggiata. Trattengo per me un infinito elenco di maledizioni, fino a quando dal lunotto posteriore intravedo la sagoma di un’anziana coppia con il cagnino rigorosamente in mezzo, così un po’ mi commuovo… ma solo un po’!
Questo è un paese come tanti, niente lussi, niente sprechi, due unici sgarri alla regola: il Natale e la festa patronale del 29 giugno.
E in un posto dove la gente si incontra ancora agli angoli delle strade, ops, della strada, le lucine, rigorosamente sistemate una parte all’altra delle main street, hanno sempre contribuito ad illuminare di speranza il periodo più buio dell’anno, “…che dopo le giornate si allungano”.
Ma questo Natale no, il lusso di questo Natale la gente di San Pietro lo ha regalato a Calice al Cornoviglio un piccolo borgo ligure all’estremo opposto della regione, in provincia di La Spezia, un paese che nessuno di loro aveva mai sentito nominare prima, e di cui non si sa assolutamente niente, tranne che, lo scorso 25 ottobre, la furia dell’acqua lo ha distrutto.
Anche qui il pacifico torrente San Pietro, che quando piove appena un po’ di più diventa una furia incontrollabile, ha fatto danni, anche qui sanno bene cosa significa veder distrutto il proprio lavoro, la propria casa.
E forse per questo motivo si è deciso di sacrificare il “fasto†delle illuminazioni, tanto per far sentire ai compaesani di Calice al Cornoviglio, che loro capiscono e in qualche modo vogliono esserci. Non con le parole o gli intenti, ma con i fatti: tremila euro, quanto si sarebbe speso per il Natale e per la festa patronale.
Questo è ciò che il piccolo paese di Diano San Pietro ha donato, per contribuire alla ricostruzione del tetto della scuola elementare, ma soprattutto per cercare di illuminare il periodo più buio di Calice con la forza di almeno un milione di lucine colorate, come solo il calore della solidarietà è capace di accendere.
Buon natale a tutti.
Diano San Pietro – una storia di Natale
Diano San Pietro (IM) Â – Liguria