Menton Рawanagana e le brocante de rue galli̩ni

Menton Рawanagana e le brocante de rue galli̩ni

“Ma awanagana tu te lo ricordi?”
“Sì sì…. più o meno. Ma la faccia no”
“Beh, la faccia nemmeno io, era un dj, la faccia no”
“Roba di quando ero piccolo”
“Eggià“
“… sai che sembra un nome giapponese: awana gana, con l’accento sulla a”
“Awana ganaaaaaaa! E’ vero”

Camminavamo, Ricky ed io, per le vie di mentone senza una vera meta, tra strade che stavamo iniziando a conoscere e angoli improvvisamente ignoti.
“E i muri a secco? Ti ho mai parlato della mia teoria sui muri a secco?”
“No!”
“Secondo me non sono opera dell’uomo”
“In che senso?”
“Alcuni sì, ma certi no, non è possibile, sono costruiti in posti assurdi e non servono a niente”
Non è che sempre ci raccontiamo di cose importanti, a volte facciamo solo muovere un po’ l’aria con pensieri leggeri, e oggi era uno di quei giorni appunto, nessuna discussione a proposito di amore, morte e affini, oggi no, dopotutto era il nostro giorno zero in visita fotografica agli alloggi di mentone.

“Io invece stavo pensando prima… che gli uccelli non saltano”
“Sì che saltano, li ho visti”
“Saltellano, ma non saltano, guarda…”
“Ma che c’entra, loro volano”
“Beh, ma il salto è una cosa importante, tutti gli altri animali lo fanno, è anche una disciplina olimpica!”
“Mmmmh…”


Ed è così che siamo finiti nel non luogo: il brocante di mentone, un posto incredibile già nella sua struttura, che potrebbe sembrare un vecchio granaio dal soffitto altissimo, anche se mi sento di escluderlo, visto che si trova a due passi dall’isola pedonale, in pieno centro cittadino. E dove l’interno è solo in parte coperto da un tetto con vecchissime travi a vista e la distribuzione dello spazio è assolutamente illogica. Ma ciò che conta qui sono i tesori che potrebbero nascondersi in ogni centimetro quadrato di scale, anfratti, nicchie e stanzette dal soffitto troppo basso, o troppo alto.
Così vaghiamo un’altra volta senza meta, tra insegne di vecchi hotel, modelli di automobili, thonet rotte, aerei, valige da esploratore, flipper anni sessanta, proiettori a bobina, pezzi di sapone, elefantini rosa di una giostra e orribili maschere che chissà a chi saranno appartenute. E’ facile perdersi nel luogo che non è, per un attimo ho pensato che sarebbe stato bello non uscire più e vivere, non vivendo, in uno dei luoghi più strani di questa parte di mondo.

Ma è quasi ora di tornare a casa e la macchina è parcheggiata distante, così usciamo un po’ storditi e con due piccole certezze: awanagana non sembra poi tanto un nome giapponese, e dal brocant certamente non troverai mai quello che stavi cercando!
Però, mentre camminavo a passo spedito verso la mia macchina, io pensavo: non è forse vero le cose più belle si incontrano per caso?

L’usine – 3 Rue Galliéni – 06500 Menton
Tél: 06 85 56 06 09
Sito internet: http://allo-robert.monsite.orange.fr

testo e fotografie: paola faravelli

 

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