Genova Nervi – il nome della rosa
Ai parchi di Nervi c’è un’attrazione imperdibile,
dopo gli interventi di riqualificazione,
è stato finalmente riaperto il famoso roseto di Villa Grimaldi, intitolato a chi l’aveva progettato
e realizzato nei primi anni ottanta,
l’ex direttore del servizio Giardini del Comune Luigi Viacava.
Vi dico solo questo, persino io (nota killer seriale involontaria di piante)Â l’ho trovato semplicemente fantastico!
Ci sono arrivata dalla passeggiata Anita Garibaldi, che da sola vale il prezzo del biglietto (modo di dire ovviamente, perché anche se siamo a Genova, è tutto gratis!), quindi sono entrata nel parco di Nervi, rinomato nel mondo per le innumerevoli specie di piante esotiche, ma amato soprattutto per gli scoiattoli che vengono a “rubarti” le noci dalle mani, e da lì ho imboccato la via del roseto.
Varcato il cancello che separa il roseto dal resto del parco, ho percorso senza fretta i viottoli bianchi, sotto gli archi profumati di rose rampicanti (spettacolo unico), per poi entrare nel giardino, che la recente ristrutturazione ha anche rimpinguato di nuove varietà , e… che dire? Un tripudio di bellezza!
Alcune rose iniziavano a sfiorire, forse per colpa dell’improvvisa ondata di caldo, (spero non per causa mia, nota serial killer…).
L’atmosfera era decadente, ma di una decadenza elegante, del genere riservato a chi ha una storia importante da raccontare.
Noto che qui ogni pianta ha un nome, così, mentre le osservo, le rose lentamente si trasformano, perché ora non sono più semplici rose, ma persone, luoghi, sentimenti, o titoli di canzoni.
Come la mia preferita, la Mamy Blue, di un’indefinibile sfumatura tra il blu e il lilla, che mollemente appoggiata sul suo letto di erba verdissima, pare guardare proprio me, che inizio a sentirmi un po’ in imbarazzo di fronte a tanta bellezza.
L’ora centrale del primo giorno afoso d’estate mi ha garantito un’inattesa solitudine, e nel silenzio profumoso di questo mondo perfetto, mi sono incredibilmente scoperta un’appassionata di fiori…
…o forse solo di questo roseto, racchiuso nell’incanto dei parchi di Nervi, e che attraverso i suoi aromi e i suoi colori, mi tramanda storie d’altri tempi, storie d’amore forse, di quelle in cui i messaggi non li inviavi, ma li donavi, con il nome di una rosa.
Dopotutto, sono o non sono una romantica donna inglese?!?
Genova Nervi – Il nome della rosa
Genova – Liguria
testi e fotografie: paola faravelli
Ahahahahah… serial killer INVOLONTARIA eh?
Dicesi schiappa del pollice verde!
😉
Io il roseto più bello che ho visto, l’ho visto in Svizzera tante decinaia di migliaia di anni fa ed era stupendo…
Pare che questo posto (ennesimo di cui ero all’oscuro) valga altrettanto.