Castelvecchio di Rocca Barbena – 176 abitanti (di cui uno cinese) e un cane
“Sei mai stata a Castelvecchio di Rocca Barbena?”
“E’?!”
“Ma sì, Castelvecchio di Rocca Barbena!”
“Castel di che!? ”
“Castelvecchio di Rocca Barbena, è un posto bellissimo, ti piacerà ”
“Occhei, mo’ me lo segno”
In questo periodo giro con la mia amica Simo, che di domenica è libera, e cavoli, non è forse domenica oggi?! Quindi via, si parte, destinazione Castelvecchio di Bracca, no, Castelvecchio di Rocca Bar…, Castelvecchio di Vacca…! Vabbé, leggete il titolo.
Questo paese si trova in provincia di Savona, e più precisamente nell’entroterra di Albenga, ad una quindicina di chilometri dall’uscita dell’autostrada, direzione Garessio.  Noi ci siamo arrivate nel primo pomeriggio di una giornata uggiosa di inizio marzo.
Percorrendo la strada, seguendo le indicazioni, il paese ad un certo punto si presenta lì sulla vostra destra. E non serve avvicinarsi per capire che il suo meglio deve regalarlo in primavera e in estate.
Non perché non sia già bello anche fuori stagione, solo che alberi spogli contro case in pietra… uguale tripudio di malinconia.
Ma non sarà un poco di mestizia a scoraggiarci (tze), così parcheggio la macchina e in pochi secondi eccoci lì sorridenti pronte a scoprire le meraviglie di Castelvecchio di Becca Barbera (?) Nooooooo… Caltelvecchio di Racca Barbera…. aspetta aspetta Castelvecchio di Racchia… vabbé, intanto andiamo.
Le strade sono deserte, deserte e silenziose (solo che qui anche volendo, non si potrebbe spegnere l’insegna di quell’ultimo caffé, perché di bar manco a parlarne). Ma proprio quest’atmosfera a tratti spettrale, incornicia perfettamente lo spirito del borgo medioevale di Castelvecchio, che evidentemente preferisce riposarsi nei mesi più freddi e bui, e come dargli torto!.
Castelvecchio non prende il nome dal castello, bensì dalla rocca su cui questo si erge, Rocca Barbena appunto, alta 1142 metri, più che sufficienti per rendere ancora più imponente la figura della fortezza eretta dalla dinastia Clavesana in epoca medioevale.  Ormai ho capito che dove si trova un castello, si sono sicuramente verificate sanguinose lotte per ottenerne il dominio, e questo borgo non si sottrae all’equazione castello uguale massacri, infatti, leggendo il depliant ritirato alla pro-loco, immediatamente scopro di spietate battaglie tra le famiglie Savoia, la repubblica di Genova e infine l’esercito piemontese, ma, come sempre, gli interessati di guerra si possono documentare su testi specifici, io riporterò solo la curiosità del “bastian contrario”, che si dice abbia perso la vita combattendo proprio in queste zone e che ad oggi è il personaggio più famoso legato al nome di Castelvecchio di Rocca Barbena. A ognuno il suo!
Negli anni cinquanta l’area davanti alla chiesa ha subito un dissesto geologico che ha portato al crollo di molti edifici e al successivo abbandono del borgo da parte degli abitanti. Ma negli anni settanta sono iniziati i lavori di recupero eseguiti mantenendo intatte le caratteristiche originali del paese. Infatti se non lo avessi letto non me ne sarei accorta. Il circolo virtuoso scatenatosi con la riqualificazione delle strutture lesionate ha fatto sì che il paese acquisisse interesse turistico, diventando meta di una folta comunità di villeggianti stranieri, in particolare scandinavi. Ad oggi il comune si fregia della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, marchio di qualità che seleziona e certifica le località dell’entroterra in base a rigorosi parametri turistici ed ambientali. Evvai!
Giriamo giriamo per gli stretti carrugi e le scalinate di pietra scortate da una cagnina bella, ma delle centosettantasei anime dichiarate non incontriamo nessuno, solo tracce dell’esistenza di un cinese.
La zona è rinomata anche per le passeggiate escursionistiche, Castelvecchio è luogo di partenza (o d’arrivo) di percorsi naturalistici con scenari medioevali. (Amanti del nordic walking, ho trovato pane per i vostri denti!)
Mi guardo attorno e penso che qui si potrebbero tranquillamente girare film in costume, perché a parte un paio di insegne colorate, tutto il resto si presenta fuori dal tempo, perso in un passato di eroici cavalieri e racconti di conquista.
Da una finestra aperta scappano le note aspre di un clavicembalo, i forni sono accesi, riconosco dolce l’odore del pane. Un carro trainato da un tozzo cavallo marrone si avvicina con passo lento, trasporta tavoli e panche, in piazza si sta allestendo una festa, la figlia del marchese verrà data in sposa al conte del feudo confinante. La guerra è finita, almeno per un po’. Sono felice.
 “Hai sentito anche tu?”
“Cosa?”
“Dei rumori, una musica”
“No, però è meglio che ti sposti perché sta arrivando una panda”
Una panda?
La realtà , aaaah che delusione!
Castelvecchio di Rocca Barbena – 176 abitanti (di cui un cinese) e un cane
Entroterra di Albenga – Savona
(dedico questo post a Cinzia, lei sa perché, e prometto di tornarci con te e Marina, magari quest’estate, magari durante una festa)
testi e fotografie: donna paola di edimburgo
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Come giustamente mi fa osservare Stefano Fedeli: “Magari il cane è un pechinese!”
Il portone giallo e’ l’ingresso della casa dove ho trascorso l’estati della mia infanzia ….purtroppo ora e’ mal ridotta….ma e’ piena di ricordi dolcissimi.
volevo ringraziarti per questo tuo reportage, mi sono venute le lacrime agli occhi….adoro castelvecchio e’ sempre nel mio cuore
Sono io a ringraziare te, mi sono commossa della tua commozione, felicissima di aver riportato alla tua mente, i ricordi di quelle estati.
Meravigliosi carruggi ! Ci sono stata nel 2009 assieme ad una cugina di Conscente !
Paese fantastico, io ci tornerò senz’altro. Mi si dice essere particolarmente suggestivo in autunno….
io dico sempre che l’ideale sia vedere Castelvecchio per la prima volta in una giornata di sole e con il suo cielo azzurro che non ha eguali! 🙂
dopo di che ….diventa suggestivo sempre….io ho visto gente che lo visitava sotto la pioggia, con il vento e quest’anno con 20 cm di neve e vento gelido ho incontrato due matti come me in giro a fere foto con il cavalletto….quindi diciamo che “Castelvecchio for all seasons” 🙂
Complimenti per le bellissime foto del mio paese, e per l’intereante sito che raccoglie bellissimi angoli della nostra Liguria.
Grazie mille, dobbiamo iniziare a valorizzare la nostra meravigliosa Liguria! Io ci metto tutta la passione che ho e i riscontri positivi mi aiutano a continuare con sempre maggiore entusiasmo. Viva la Liguriaaaaaaaaaaaaaaa…
Brava! speriamo che il tuo spirito sia contagioso e che si diffonda sempre di più da XXMiglia a Ortonovo! 🙂
se ripassi da Castelvecchio nel week end chiedi di Giampy e ti diranno dove trovarmi!
Ripasserò certamente in una giornata di sole con il cielo azzurro che non ha eguali, e mi porterò dietro un po’ di gente!
ma per quella mia ideuzza alla quale ti accennavo ieri, non si potrebbe pensare a Castelvecchio?
(ci voglio venire anche io quando ci torni)
io nella borsa ho sempre i crocchi per i cani (e un amico ce lo siamo fatto), uno ti ha invitato qui nei commenti, e sono due… e poi dicono che la Liguria è inospitale… persino in un piccolissimo borgo trovi subito chi ti dice “cercami”.
viva la Liguria (TUTTA)!
Noi siam qui apposta per sfatare i falsi miti! Viva la Liguria (TUTTA)
@Paola and Ziacassie: sfatiamo le credenze sui liguri inospitali, portate gente e anche amici a 4 zampe…il borgo è di tutti quelli che lo amano per la sua bellezza, il suo impagabile silenzio, la sua storia e permettetemi…la sua unicità ! vi aspetto Giampy
comunque non è vero che non ci sono bar ce ne sono ben 2 😉
Son stata sfortunata io! Ho visto solo il bar (tipo bar) della proloco.